I porti italiani chiudono il 2017 con una crescita prossima al 10% per quanto riguarda la movimentazione di container in quelli di destinazione finale, mentre gli scali di transhipment archivieranno l’esercizio con un calo superiore al 14%. Queste statistiche elaborate sui dati di movimentazione previsti dai terminal portuali a fine anno dimostreranno,se confermate, come anche nel 2017 è andato accentuandosi il divario fra le prestazioni (in crescita) degli scali gateway e quelle (in continuo decremento) dei porti di transhipment (Cagliari e Gioia Tauro).
Più nel dettaglio, i primi- Genova, La Spezia, Livorno, Salerno, Napoli, Ravenna, Venezia e Trieste- chiuderanno l’anno con una movimentazione complessiva pari a circa 7,2 milioni di teu, in crescita rispetto ai 6,5 milioni del 2016. I porti di transhipment, invece, scenderanno dai quasi 3,5 milioni di teu del 2016 ai circa 3 milioni nel 2017.
Genova, con circa 2,6 milioni di teu segna il proprio record storico confermandosi leader a livello nazionale grazie soprattutto al Voltri Terminal Europa. Saldamente al secondo posto c’è La Spezia trainata dal La Spezia Container Terminal.
In terza posizione l’anno scorso c’era Livorno che verrà però superato quest’anno dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale che include Napoli e Salerno.
Seguono poi i porti dell’Alto Adriatico con Venezia e Trieste che fa segnare il progresso più elevato.
Fra i porti di destinazione finale l’unico significativamente in calo è il Ravenna Container Terminal .
Ancor peggio fanno i porti di transhipment, vale a dire quei terminal dove la quasi totalità dei container viene imbarcata e sbarcata solo per essere trasbordata da una nave all’altra e dunque non si tratta, salvo una percentuale minoritaria, di merci destinate o provenienti alla regione retroportuale. Cagliari ha registrato un calo del 28% con un risultato finale di circa 485mila teu movimentati. Gioia Tauro dovrebbe invece chiudere l’esercizio intorno a quota 2,5 milioni di teu.